Quando dalle mani sfugge il… Senno-di-Poi

L’emergenza sanitaria del Coronavirus oltre ad aver impattato drammaticamente sulla vita di molte famiglie, ha anche dimostrato tutte le potenzialità di una pandemia nello sconvolgimento di paradigmi considerati immutabili dell’economia mondiale. Dal nostro piccolo osservatorio, abbiamo potuto partecipare in tempo reale alla cronologia degli eventi, assistendo alle loro conseguenze sul mercato dei biocidi, in particolare dei presidi per la disinfezione delle mani.

Logo World Health OrganizationIl Click Day del racconto è il 7 Gennaio 2020, giorno di identificazione di un nuovo Coronavirus probabilmente di origine zoonosica “battezzato” 2019-nCOV.

Fino alla fine del mese, l’allerta sanitaria viene però gestita come la solita questione cinese, tutt’al più asiatica: more solito, senza tener conto che conviviamo e viaggiamo nell’Epoca della Globalizzazione. Non solo noi ma… anche i virus (memento, mementote! – ndr.).

Il 24 Gennaio una specifica risoluzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità inserisce l’igiene delle mani tra le linee-guida per la prevenzione come prima arma di difesa in assenza di vaccini.

Il Mondo impazza: l’unico prodotto che tutti sembrano volere “costi quel che costi” è il gel barriera per la disinfezione delle mani.

In pochi giorni, la domanda di prodotto si impenna a livelli record: autorevole sondaggisti come Nielsen Dati stimano che al 15 Febbraio la domanda globale di gel alcoolico sia già aumentata di oltre il 1800% rispetto al 2019.

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L’eco delle ripercussioni delle risoluzioni WHO sul mercato dei biocidi viene addirittura intercettato anche da prestigiose testate giornalistiche della finanza internazionale, che identificano in Purell® Advanced Hygienic Hand Rub l’indiscusso leader di marca tra i “gel barriera” nel mondo.

Articolo Financial Times

Prezzi rincarati alle stelle, carenza di materie prime e co-formulanti ed esaurimento di materiale per il confezionamento impattano come molteplici e simultanei cigni neri sulle effettive capacità di tutti i produttori a soddisfare la richiesta, nessuno escluso.

La parola d’ordine diventa “aumentare la disponibilità di disinfettanti per le mani” per istituzioni ospedaliere, scuole, case di riposo, asili nido, centri commerciali, palestre e ogni altro possibile centro di aggregazione sparso nei Quattro Angoli del Mondo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consente che le formulazioni per l’igiene delle mani a base alcolica vengano prodotte localmente da farmacie e aziende private (1).

Le linee guida OMS per la produzione di disinfettanti per le mani diventano pubblicamente disponibili: molte aziende iniziano dunque a produrre e vendere la propria referenza, spesso formulata in casa senza seguire le buone prassi tipiche delle officine farmaceutiche (2).

In men che non si dica il mercato si ingolfa di innumerevoli nuovi disinfettanti per le mani, molti dei quali sfortunatamente risulteranno prodotti di dubbia qualità (3).

Neppure sotto il profilo normativo molti disinfettanti e igienizzanti lanciati in corso di pandemia risultano adeguati alle circostanze. In Francia, il Servizio Nazionale Repressione Frodi (DGCCRF) ha dimostrato che il 38% dei marchi testati non era conforme e che un ulteriore 35% addirittura non solo non era conforme ma era anche pericoloso (4).

Indubbiamente il Consumatore ha oggi a disposizione più alternative di scelta, ma quando si tratta di igiene delle mani i suoi comportamenti vanno ancora educati.

Ad esempio l’uso promiscuo degli igienizzanti può avere effetti negativi per la fisiologia della cute.

Infatti, a causa della carenza di flaconi e pompe di erogazione, moltissimi prodotti sono stati confezionati e venduti in confezioni industriali per riempire dosatori e flaconi esistenti. In breve tempo, anche per rincorrere la Chimera del Risparmio, aziende e cittadini si sono fatti attrarre dalla pratica del rabbocco del disinfettante, miscelando spesso tra loro prodotti di bassa qualità: purtroppo, sembra addirittura che molte aziende abbiano manifestato l’intenzione di perseguire tale pratica anche nel post COVID-19 (5).

Tuttavia, questa procedura si rivela un danno sia a livello aziendale che individuale.

Infatti, il rabbocco di un erogatore mezzo pieno-mezzo vuoto può dare adito alla formazione di nuove miscele di igienizzanti dal profilo incognito, dermatologicamente non testato e di efficacia biocida non dimostrata. Sostanze attive e co-formulanti diversi possono addirittura reagire tra loro, generando effetti collaterali sconosciuti o combinarsi con effetti indesiderati per la stabilità e per la sicurezza della preparazione stessa.

Non solo. Questa procedura pone enormi interrogativi in termini di conformità e tracciabilità. La ricetta dell’eventuale cocktail non corrisponde più ai contenuti dichiarati nelle singole etichette dei prodotti costituenti, rendendo impossibile rintracciare la fonte responsabile di eventuali reazioni cutanee o allergiche.

Ma c’è di più. Ricaricare un erogatore con il prodotto sbagliato, può influire sul numero di erogazioni necessario per svolgere l’attività biocida. Molti dispensers sono calibrati per erogare esattamente la giusta quantità di presidio. In caso di aggiunta di prodotti alternativi è possibile che il volume di disinfettante erogato risulti insufficiente agli effetti dell’igienizzazione delle mani.

Il prodotto sbagliato e/o la miscela estemporanea possono addirittura far inceppare la pompa erogatrice, con conseguente necessità di un intervento di manutenzione o sostituzione altrimenti non necessaria.

Tutti questi semplici esempi dimostrano le buone ragioni per cui i disinfettanti per le mani devono essere prodotti necessariamente regolamentati dalla disciplina sui prodotti biocidi, confezionati in ricariche a ermeticamente sigillate (PURELL® SANITARY SEALED™) ed erogati da dispensers in grado di calibrare con assoluta precisione il volume di applicazione necessario per garantire a tutti gli utenti un’esperienza positiva, efficace e sicura in corso di sanificazione.

Questo è il solo modo per assicurare una compliance ottimale alla procedura.

BIBLIOGRAFIA

  1. WHO Recommendation to Member States to improve hand hygiene practices widely to help prevent the transmission of the COVID-19 virus
  2. Guide to Local Production: WHO-recommended Handrub Formulations
  3. Berardi A. et al. Hand sanitisers amid COVID-19: A critical review of alcohol-based products on the market and formulation approaches to respond to increasing demand. Int. J. Pharm. 584(6): 119431 (2020)
  4. La DGCCRF protegge i consumatori testando la qualità e la conformità dei gel e soluzioni idroalcoliche
  5. Study of Hand Sanitiser Refilling Behaviors. GOJO 2020
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