L’Università di Gent (UGent) è un prestigio fiammingo fondato da Guglielmo I Re d’Olanda nel 1819: oggi l’ateneo è frequentato da 36.000 studenti; mobilizza investimenti in ricerca per oltre 200 milioni di euro e vanta come fiore all’occhiello una Facoltà di Veterinaria che da 5 anni consecutivi si piazza al primo posto nel mondo per la sua attività accademica.

Ottimizzare le capacità di resilienza degli animali attraverso strategie di prevenzione è un forte segnale di discontinuità con il passato e la chiave di volta per modelli di produzione zootecnica 4.0. Creare questa nuova consapevolezza non è impresa facile. Occorrono adeguate risorse economiche abbinate a corrette conoscenze tecniche. Il momento scaturito da un’opportunità evolve in un movimento fondato sulla certezza per effetto di una motivazione al cambiamento – interna o esterna – pragmatica e convincente. La motivazione interna può essere influenzata da argomentazioni tecniche, mentre la motivazione esterna è generalmente influenzata da stimoli finanziari e pressioni sociali. Il 13 Giugno scorso nell’Emiciclo dell’iconico Panthéon des Sciences UGent ha celebrato l’insediamento della prima Cattedra di Biosicurezza che si allinea ai blocchi di partenza con una partitura condivisa e supportata da CID Lines Ecolab, colosso dell’Igiene Mondiale sempre proiettato verso le iniziative di partnership con il mondo accademico come dimostrano le collaborazioni in corso con Università targate USA come Georgia e Iowa State University.

Nei prossimi 4 anni di attività, la Cattedra si prefigge di approfondire le dinamiche delle strategie di biosicurezza nelle 3 principali produzioni animali (avicoli, suini e bovini); di fornire risposte certe e fugare dubbi sull’impatto della biosicurezza sulla produttività degli allevamenti anche attraverso il ricorso alla digitalizzazione ICT; di condividere immediatamente e globalmente l’acquisizione di nuove conoscenze e step di progresso con produttori zootecnici, medici veterinari e tutti gli operatori di filiera (technology transfer). Oltre alle attività di ricerca di base e di campo (es. validazione di un protocollo di igiene per gli automezzi), la Cattedra impegnerà le sue risorse anche nell’analisi dello scenario prossimo venturo della biosicurezza i) a supporto del Legislatore agli effetti di un tempestivo conseguimento degli obiettivi della Nuova Legge Europea di Sanità Animale 429/2016 per il suo posizionamento come leva strategica dell’approccio One Health e Farm2Fork. Come dimostra UGent, il partenariato didattico è dunque un investimento strategico per università e imprese perché attiva una circolarità di saperi di cui a cascata beneficiano tutte le parti interessate. L’interazione trasparente e responsabile tra mondo accademico e mondo dell’industria è motore di innovazione che può così tradursi in un cambiamento duraturo. L’igiene zootecnica sarà sempre più un cespite di allevamento insostituibile e non vicariabile, diventando la pietra angolare per il sostegno sostenibile della Salute: dell’uomo, dell’animale e dell’ambiente.

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