Biblioteca Specializzata

Oasi Libro: i Titoli della Biosicurezza

Senza respiro

Senza respiro.
La corsa della scienza per sconfiggere un virus letale.

La sintesi del titolo originale inglese BREATHLESS rende più immediata e più drammatica la sensazione opprimente del fiato in sospeso. Tutta l’umanità ha rischiato di rimanere senza respiro quando The Big One, descritto in termini quasi profetici in SPILLOVER, ha bussato alle nostre porte. Nessuno era pronto, perché nessuno aveva osato immaginare. Così la lotta contro il tempo che in prima linea ha obbligato scienziati, ricercatori, medici e paramedici a rincorrere Sars-Cov-2 è divenuto un pezzo di storia ancora sotto gli occhi di tutti. Il passato prossimo è un tempo che non è trascorso del tutto: forse nel caso di questa pandemia da poco dichiarata sconfitta, addirittura resterà sempre presente, soprattutto nei ricordi e nei racconti di tutti coloro che ancora possono dire “Io c’ero” mentre quasi 7 milioni di altri concittadini del mondo purtroppo non “ce l’hanno fatta”. 500 pagine che snocciolano dati, evocando la cruda attualità della cronaca, per raccontare un avventuroso viaggio nelle caverne di una remota regione della Cina alla ricerca di pipistrelli e per far riflettere il lettore sul significato sulla portata dell’impresa di riuscire a ricomporre il ceppo di un virus fino a un momento prima sconosciuto. Leggere questo libro porta a specchiarsi nel nostro passato più recente per immaginare il nostro futuro, capirlo e analizzarlo per proiettarci in avanti nel modo più vitale possibile. Abbiamo un nuovo mantra. Comprendere per prevenire. Fare in modo (o almeno provarci per tempo!) che quello che è accaduto possa non verificarsi mai più. Il potere dell’immaginazione è ora descritto in 8 capitoli da leggere… tutto d’un fiato!

Per acquistare il libro: https://www.lafeltrinelli.it/senza-respiro-corsa-della-scienza-libro-david-quammen/e/9788845937392

Rischio biologico in allevamento: una visione… anti-infortunistica

Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche

Fresco di stampa il Manuale INAIL 2022 “Rischio Biologico nelle Attività Agro-Zootecniche” pubblicato con l’obiettivo di fornire gli aggiornamenti su misure di prevenzione e protezione correlate al rischio biologico per la tutela della salute degli addetti del settore.

C. Lee, L.R. Giles, W.L. Bryden, J.L. Downing, P.C. Owens, A.C. Kirby, P.C. Wynn. Performance and endocrine responses of group housed weaner pigs exposed to the air quality of a commercial environment. Livestock Production Science 93(3):255-262 (2005)

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INSIDE THE MICROBIOME

INSIDE THE MICROBIOME: perché la metagenomica è il futuro di Salute e Nutrizione Animale

Nemmeno 60 pagine. Tuttavia c’è tutto, ma proprio tutto ciò che occorre sapere: dai primordi della microbiologia – partendo da Girolamo Fracastoro! – alle valenza della metagenomica per Salute e Nutrizione Animale dei giorni nostri. Il microbioma degli animali da reddito/compagnia e la sua influenza su salute e prestazioni è stato uno dei principali filoni di ricerca in zootecnia dell’ultimo decennio: tuttavia, siamo solo in una fase embrionale di conoscenza. Il testo – testimonianza dell’impegno e degli investimenti di Lallemand in ricerca applicata – oltre a fare il punto della situazione sull’attuale stato dell’arte, anticipa anche le opportunità dischiuse nel prossimo futuro dall’applicazione della biologia computazionale alla nutrizione e benessere animale e all’ottimizzazione dei rapporti simbiontici di Uomini e Animali nell’ambiente con svariati trilioni di virus, batteri e miceti. Un consiglio spassionato? Pubblicazione da leggere e poi tenere a portata di mano.

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Perchè non eravamo pronti

Perchè non eravamo pronti

Troppe volte, dopo che è passata a’ nuttata della grande emergenza sanitaria o veterinaria, si dimentica in fretta, ci si rilassa, si abbassa la guardia. Autocompiacimento e apatia si profilano come silenti e subdoli nemici pubblici N. 1. Si pensa che in giro un virus non ci sia più trascurando il fatto che “le malattie infettive sono globalizzate oppure endemiche per una filiera di produzione zootecnica” e che non ha senso proteggere soltanto il proprio orticello.

Come ha potuto Covid 19, più precisamente Sars-CoV-2, qualcosa di mille volte più piccolo e un milione di volte più leggero di una cellula, affondare il Pianeta intero in un disastro sanitario ed economico?

Una tragica «mancanza di immaginazione» – secondo Alì Khan, figlio di un contadino del Pakistan – che ha fatto trovare il Mondo impreparato ad affrontare la pandemia e ha rallentato i suoi tempi di reazione dando così tempo al virus di mietere molte più vittime di quelle che una resilienza più tempestiva gli avrebbe concesso.

Quasi tutte le informazioni necessarie erano infatti disponibili ma però non abbiamo saputo immaginare lo scenario conseguente. Così non abbiamo investito in prevenzione e in sanità di base. Soprattutto, scienziati, politici e burocrati non hanno saputo calarsi nei panni del virus (come spesso capita anche nel caso dei batteri, quelli “cattivi” – ndr.).

Altre pandemie prima o poi verranno. Salute degli animali, dell’uomo e dell’ambiente sono connesse. Facciamo tesoro della lezione che abbiamo appena avuto modo di imparare.

limes: Il clima del Virus

Il clima del Virus

COVID-19: sull’orizzonte si profila l’opzione One Health

Quasi in contemporanea tra loro, autorevoli studi sono stati recentemente pubblicati a dimostrazione che – anche nei confronti dell’attuale crisi pandemica – solo l’approccio One Health integrato al contenimento delle emissioni ambientali può ripristinare lo stato di salute del Pianeta.

Un’opportunità professionale si delinea quindi sull’orizzonte del biotutor ovvero per il veterinario capace di riposizionare prioritariamente la tutela della Salute Animale alla cura della Patologia Animale nel proprio modus operandi.

A inizio febbraio, l’Università di Cambridge ha pubblicato uno studio in cui – causa il riscaldamento globale – la diffusione di Sars-CoV-2 sarebbe stata favorita dalla moltiplicazione incontrollata del virus negli habitat in cui proliferano i pipistrelli, facendo così prevalere sul piatto della bilancia l’origine zoonosica della pandemia.

Quasi a stretto giro di posta, una prestigiosa rivista scientifica come Nature ha lanciato l’allarme per cui l’obbiettivo del limite massimo di riscaldamento globale fissato dall’Accordo di Parigi 2015 (< 2°C) ha solo il 5% di probabilità di essere centrato se le emissioni globali seguono a rimanere allineate alle attuali tendenze.

Solo con qualche giorno di anticipo, Limes ha intitolato “Il clima del virus” il numero di Dicembre 2020 della rivista italiana di geopolitica, dedicando il suo mensile all’intreccio tra cambiamento climatico e coronavirus.

Sembra quindi inconfutabile che – a livello planetario – la ripartenza post Covid-19 sarà l’occasione per aumentare l’impegno sul cambiamento climatico.

L’emergenza pandemica in corso dimostra che la specie umana è molto più vulnerabile di quello che riteneva.

Eppure il rischio della diffusione di Sar-CoV-2, virus appartenente alla numerosa famiglia dei Coronavirus, era stata per molti versi addirittura evocata.

Infatti, la comunità scientifica per anni ha preconizzato lo spillover – il salto di specie animale-uomo compiuto da un virus – favorito dalla sistematica distruzione degli equilibri tra ecosistemi.

Esattamente la falsa riga che registra il fronte climatico: una minaccia ancor più grave della pandemia perchè superati i “limiti planetari”, il riscaldamento globale innescherà una concatenazione di processi irreversibili, capaci di mettere a repentaglio persino la continuità della Vita dell’Uomo.

Complessivamente, in veterinaria gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla salute e il benessere degli animali saranno il “saldo” di fenomeni combinati di temperatura dell’aria; regimi pluviometrici; frequenza e portata di eventi meteorologici estremi (es. ondate di calore) che contribuiranno a incrementare le patologie degli animali sia da reddito che di affezione.

In questo scenario, il sistematico impiego di sistemi disinfettanti biocidi autorizzati per l’uso in presenza di animali (es. Virkon S) è strategico per il veterinario nel pianificare protocolli di igiene e disinfezione mirati a mitigare gli effetti negativi del riscaldamento globale.

Infatti, la conseguente minore sollecitazione del sistema immunitario ed il simultaneo miglioramento della qualità dell’aria riducono il rischio delle complicanze da stress di calore: interruzioni metaboliche, squilibri “REDOX” e soppressione immunitaria responsabili di patologie infettive, a volte anche letali.

Oltre che per abbonamento alla collana monografica Limes, Il clima del virusè disponibile anche nei cataloghi ebook e Kindle.

Troticoltura

Troticoltura

Anche in troticoltura la “cruna dell’ago” per la certificazione di processo è l’igiene.

Molto prima che nel 1914 la divulgazione di nuove tecnologie tra agricoltori e allevatori fosse etichettata extension service, diventando così l’ennesima trovata “made in USA”, nella nostra piccola Bell’Italia questa iniziativa esisteva già da almeno 40 anni.

Infatti, fu nel 1874 che la Dieta Regionale del Tirolo poneva le fondamenta della Fondazione Edmund Mach, deliberando di attivare a San Michele all’Adige una scuola di agraria con annessa stazione sperimentale per sostenere lo sviluppo di un comparto primario moderno in Trentino Alto Adige.

Un video di 2-minuti-2 riassume una storia di successo lunga quasi 150 anni che non ha mai lesinato impegno e risorse per il progresso del settore cerealicolo, frutticolo, vinicolo, zootecnico e dell’acquacoltura della Regione.

Ancora fresco di stampa è l’ultimo capitolo di trasferimento tecnologico targato Fondazione Edmund Mach: “TROTICOLTURA. Indicazioni tecniche per il risanamento e il mantenimento dello stato sanitario ottimale”.

 In previsione dell’incremento della domanda di “proteine da pesce” da parte del Consumatore, l’aggiornamento monografico di 25 pagine mira a consolidare buone prassi di conduzione degli allevamenti inevitabilmente imperniate su una puntuale e rigorosa gestione sanitaria in regime di biosicurezza al fine di ottenere e mantenere lo stato di impianto indenne da malattie virali in conformità alla Decisione della Commissione 2009/177/EC.

Pertanto, ampie pagine sono riservate ai postulati di biosicurezza; all’applicazione dei protocolli di igiene, disinfezione e delle procedure di risanamento; ai criteri di scelta dei biocidi, tra cui spicca la logica del costo per litro di soluzione in base alla diluizione efficace in sostituzione della spiccia e sommaria valutazione del prezzo d’acquisto.

Sotto sotto, tra le sue righe, Fondazione Edmund Mach intende però ribadire anche la capitale importanza della certificazione di processo.

Infatti, sono ormai finiti i tempi in cui bastava assicurare il contenuto nutrizionale e le caratteristiche organolettiche di una derrata alimentare: oggi – come chiosa un riconosciutissimo blogger di “questioni” veterinarie e zootecnicheun Produttore che non è in grado di dimostrare (ergo certificare) il tracciato indispensabile per tagliare il “traguardo del mercato” (es. conformità a un disciplinare di qualità), rischia di rimanere fermo al palo e… con mille scuse per il gioco di parole… un paletto obbligatorio e indistinto per tutte le produzioni animali è il gradiente igienico sanitario di allevamento.

Il manuale è un utile strumento sia per le troticolture già indenni sia per quelle che ancora ambiscono a tale certificazione, nonché per tecnici, allevatori e operatori di filiera, che mirano alla gestione ottimale dell’impianto di troticoltura sotto il profilo igienico, sanitario ed ambientale.

Per ottenere una copia dell’approfondimento monografico, accedere al link www.fmach.it/Servizi-Generali/Editoria/Troticoltura.

Spillover

Spillover

Un libro cult di questo 2020 in cui COVID-19 … la fa da mattatore, ma anche un testo imprescindibile per comprendere le dinamiche che sottendono al nascere e all’evolvere delle pandemie. Gli scienziati stimano l’esistenza di 700.000 di virus sconosciuti in mammiferi e uccelli che avrebbero il potenziale per innescare una zoonosi. Proteggere gli animali dalle loro patologie infettive è la prima barriera per proteggere l’uomo anche dalle crisi sociali. Un’incontestabile valenza One Health per la moderna professione veterinaria.

Non vengono da un altro pianeta e non nascono dal nulla. I responsabili della prossima pandemia sono già tra noi: sono i virus che oggi colpiscono gli animali ma che potrebbero da un momento all’altro fare un salto di specie – uno spillover in gergo tecnico – e colpire anche gli esseri umani … Il libro è unico nel suo genere: un po’ saggio sulla storia della medicina e un po’ reportage, scritto in 6 anni di lavoro durante i quali David Quammen ha seguito scienziati al lavoro nelle foreste congolesi, nelle fattorie australiane e nei mercati delle affollate città cinesi. L’autore ha intervistato testimoni, medici e sopravvissuti, ha investigato e raccontato con stile quasi da giallo poliziesco la corsa alla comprensione dei meccanismi delle malattie. Le sue pagine più avventurose, che tengono il lettore con il fiato sospeso come in un romanzo noir, riescono a cogliere la preoccupante attualità delle “emergenze epidemiche”.

La grande domanda è come intercettare questo rischio prima che si verifichi la “questione pandemia”: sulla base di questo presupposto, condividere la filosofia One Health significa operare proattivamente tramite un approccio collaborativo, multidisciplinare, intersettoriale e coordinato per affrontare i rischi relativi all’interfaccia tra ambiente, ecosistema animale e salute umana.

Altre letture consigliate:
Global Hotspots and Correlates of Emerging Diseases. Allen T. et al. (2017)
Host and Viral Traits Predict Zoonotic Spillover from Mammals. Olival K.J. et al. (2017)

Life at the Edge of Sight

Biofilm: Amalgama di bellezza microbica, concentrato di intelligenza cellulare

Un fotosafari in un mondo esclusivo e inesplorabile a occhio nudo.

Il biofilm – comunemente bollato come “crostone” oppure indistintamente declassato a sostanza organica nel gergo di allevamento – è un universo pulsante di batteri che solo la microscopia dettagliata time-lapse riesce a rivelare come percepiscono ed interagiscono con l’ambiente circostante, intrattenendo rapporti di buon vicinato piuttosto che evolvendo in modo adattivo.

Anche solo sfogliando le pagine di questo testo, strabordanti di fotografie, immagini multidimensionali e nitide illustrazioni, al lettore attento viene spontaneo porsi la domanda se batteri, virus, funghi e simili forme di vita unicellulare abbiano una propria consapevolezza, capacità di comprensione se non addirittura un proprio quoziente di intelligenza.

Finalmente, balza all’occhio umano l’effettiva visualizzazione di processi e meccanismi per cui cellule organizzate nel biofilm comunicano tra loro in gran numero e ad elevata frequenza, facendo emergere un sorprendente ed insospettato talento collettivo nel fronteggiare e disinnescare le potenziali minacce per la colonia di appartenenza nell’ecosistema di elezione: uno spirito di maglia davvero inconsueto!

Un imprint geneticamente codificato da miliardi di anni di evoluzione, che ha trasformato i batteri in forme di vita non troppo diverse da robot programmati per rapportarsi in modo molto sofisticato con l’ambiente circostante: se questo è un caso di intelligenza artificiale, non è inopinato riferirsi al concetto di intelligenza cellulare quando è nel caso del biofilm.

Supportato dalle esperienze e conoscenze degli Autori in anni di insegnamento accademico e ricerca microbiologica all’Università di Harvard, Life At The Edge of Sight è innanzitutto un bel libro per tutti prima ancora di essere un testo di riferimento per tutti gli interessati che vogliono approfondire le dinamiche evolutive del biofilm: infatti, anche semplici curiosi liberi nella propria fantasia possono vagabondare in una “nanodimensione” che è invece un “macro-postulato” della nostra quotidianità.

Chiedendo in prestito le parole a Craig Venter Padre Fondatore della Genomica… viviamo in un Mondo che in realtà appartiene ai microbi. Se non lo capiamo, probabilmente apparteniamo ad un altro Pianeta.

Antibioticoresistenza: 8 falsi miti da sfatare

Antibioticoresistenza: 8 falsi miti da sfatare

Secondo le più recenti stime delle Nazioni Unite il boom demografico dei prossimi decenni non avrà precedenti: infatti, l’attuale popolazione mondiale di 7,6 miliardi di abitanti supererà la soglia dei 9,8 miliardi nel 2050. Conseguentemente, la produzione di proteine di origine animale diventerà ancora più essenziale per soddisfare il Fabbisogno Alimentare Globale ma sarà indispensabile reinventare i sistemi di conduzione di allevamento tramite “leve” quali la specializzazione, l’innovazione e la prevenzione.

La lente d’ingrandimento di tutti – istituzioni internazionali, comunità scientifica, veterinari di campo, classe medica e associazioni dei consumatori – è oggi focalizzata sulla questione antibioticoresistenza per la portata della sua diffusione e la complessità della sua risoluzione, a fronte dell’impatto di fattori antropici, animali ed ambientali. Questo stato dell’arte è stato spesso causa di confusione e motivo di incomprensione.

Jeroen Dewulf, titolare della Cattedra di Epidemiologia Veterinaria dell’Università di Ghent, nel suo manuale elabora una combinazione originale tra teoria e pratica di allevamento, fornendo linee-guida step-by-step a spiegazione dell’epidemiologia della prescrizione di antibiotici e chemioterapici e dei meccanismi di resistenza negli animali e dei possibili risvolti sulla salute dell’uomo. Contemporaneamente, l’Autore “sfata” alcuni falsi miti per dimostrare che non sussistono ragioni per cedere il passo al pessimismo.

Infatti, sebbene non ci sia alcuna bacchetta magica per risolvere il problema, gli allevatori dispongono già di numerose e più sostenibili alternative per ridurre il consumo di antibiotici in allevamento così contribuendo concretamente alla riduzione del rischio di antibioticoresistenza per la collettività.

Il Professor Dewulf dimostra infine che un maggiore e quotidiano ricorso alle strategie di prevenzione ambientale oltre realizzare produzioni più verdi e a più elevato tasso e di benessere animale, comporta una più elevata redditività per l’imprenditore zootecnico.

Veterinari e Allevatori interessati al Testo possono inviare un’ email di richiesta direttamente al Professor Jeroen Dewulf all’indirizzo di posta elettronica Jeroen.Dewulf@Ugent.be

La Rivoluzione 4.0

La Rivoluzione 4.0: suggestioni e suggerimenti per la Salute Animale del futuro prossimo venturo

Luciano Floridi professore ordinario di Filosofia ed Etica dell’informazione all’Università di Oxford, dove dirige il Digital Ethics Lab e chairman del Data Ethics Group dell’Alan Turing Institute è una delle voce italiana tra le più autorevoli della filosofia contemporanea. Anche se non è un testo di immediato interesse veterinario o zootecnico sotto il profilo pratico, “La Quarta Rivoluzione” aiuta a spostare l’attenzione anche oltre “il fare quotidiano” per cominciare a familiarizzare con un futuro che avanza anche …. per le attività di veterinarie e zootecniche.

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione tendono a far sparire i confini tra la vita online e quella offline e siamo ormai connessi gli uni con gli altri senza soluzione di continuità, diventando progressivamente parte integrante di un’infosfera globale: un vero e proprio passaggio epocale che rappresenta una Quarta Rivoluzione, dopo quelle di Copernico, Darwin e Freud.

Il termine onlife caratterizzerà sempre di più la nostra quotidianità: le attività sia professionali e imprenditoriali; gli acquisti di mezzi tecnici; i flussi di lavoro e la rete di relazioni interpersonali e interaziendali. In ogni campo della vita, le piattaforme della comunicazione diventeranno dunque forze che plasmeranno il contesto in cui operiamo, creando e trasformando la realtà.

Con stile obbiettivo basato sull’attualità dei fatti, Luciano Floridi tratteggia un approccio applicabile in ogni settore di attività per affrontare con successo le sfide poste dalle nuove tecnologie dell’informazione e dai social media. Il testo è disponibile in libreria o tramite vendita digitale Amazon.

Contrasto all’Antibioticoresistenza

Contrasto all’Antibioticoresistenza: FAO batte la strada del “mutuo apprendimento”

Tackling antimicrobial use and resistance in pig production: Lessons learned in Denmark è una pubblicazione di 56 pagine che FAO dedica alle esperienze e all’impegno danesi nel promuovere un uso prudente di antibiotici tra i 32 milioni di suini allevati nel 2017 senza pregiudizio per la redditività di allevamento e la competitività delle esportazioni.

I fattori critici di successo includono la gestione dell’intera filiera produttiva in ottica One Health (programma di monitoraggio DANMAP); gli elevati standards di biosicurezza (es. Dogana Danese); l’utilizzo di BIG DATA (Vetstats e Medstats) e la collaborazione trasparente tra allevatori e veterinari.

Insomma … una raccolta di spunti di riflessione direttamente scaricabile dal sito FAO.

Oasi libro: Manuale biosecurity

Belgio: patria di leggende letterarie (Hercule Poirot), fumetti (Puffi, Tintin, Lucky Luke) e… Manuali di Biosicurezza

Il Belgio è un paese accogliente e sempre sorprendente. Molto pragmatici, i cittadini del piccolo regno passano la loro vita a cercare di sistemare la propria questione istituzionale da ormai oltre 150 anni, forzati come sono stati a vivere insieme pur essendo tre comunità linguistiche e culturali del tutto diverse: fiamminga, francofona e germanofona. A tutt’oggi Il Belgio rimane l’unico paese al Mondo con la bandiera “sbagliata” che cioè non segue alla lettera la disposizione di colori prevista nella Costituzione, ma oramai appare improbabile che la bandiera venga rigirata ed ancora più improbabile è che la Costituzione venga modificata.

A proposito di pragmatismo alla belga, “Biosecurity in Animal Production and Veterinary Medecine” redatto sotto l’egida di Jeroen Dewulf – ideatore con il supporto tecnico di Steven Bruneel del sistema di punteggiatura del gradiente di rischio sanitario in allevamento per determinare la qualità delle procedure di biosicurezza noto come Biocheck.ugent®fotografa in 19 capitoli per complessive 528 pagine una visione realistica e pratica delle strategie di profilassi ambientale in tutte le maggiori tipologie di produzione zootecnica con l’intento di essere un supporto informativo davvero finalizzato al conseguimento di concreti risultati aziendali, sia sotto il profilo sanitario che dell’efficienza produttiva.

Il Manuale spicca il volo dall’epidemiologia delle malattie infettive per poi planare sui principi-cardini della biosicurezza: un “ripasso generale” nell’interesse del Lettore. Nei successivi capitoli i grandi temi e le questioni aperte per un capitolato di biosicurezza efficace ed efficiente come ad esempio derattizzazione e disinfestazione; operazioni di pulizia e interventi di detergenza/disinfezione; gestione di punti critici come mangime, pressione infettiva per via aerogena, igiene personale sono affrontati in un’ottica quantistica per permettere a studenti di medicina veterinaria, veterinari di campo, operatori sanitari e allevatori di acquisire la metodologia necessaria per esprimere tramite un punteggio il livello di biosicurezza di un insediamento zootecnico.

La narrazione dell’Autore si completa con la dimostrazione in prospettiva One Health dell’impatto delle strategie di biosicurezza sul consumo di antibiotici prescritti in allevamento e sul miglioramento delle performances produttive che non risultano più gravate dal Fattore M (M come Malattia) grazie a razionali e concrete strategie di prevenzione ambientale a misura di singolo allevamento. Per spigolare l’indice del manuale clicca qui mentre per dare un’occhiata in anteprima al capitolo dedicato all’Integrated Pest Management un capitolo-tipo collegati a questo link.

Il Testo è disponibile sia in versione cartacea “da scaffale” che in versione e-reader per lettori elettronici e può essere facilmente acquistato tramite questo link di amazon.

AFAS pubblica manuale di patologia aviare

Association française pour l'avancement des sciences (AFAS) pubblica manuale di patologia aviare, ispirata al concetto di salute animale

Association française pour l’avancement des sciences (AFAS) pubblica manuale di patologia aviare, ispirata al concetto di salute animale.
Autori: Jeanne Brugère-Picoux, Jean-Pierre Vaillancourt, HL Shivaprasad, Daniel Venne, Moncef Bouzouaia
Lingua: Francese. Inglese. Cinese. Spagnolo.

L’Association française pour l’avancement des sciences (AFAS) è una delle società culturali più prestigiose e di più grande lustro nel mondo scientifico. Fondata nel 1872 per creare “un punto e un’atmosfera di incontro”, AFAS ha lo scopo di favorire la conoscenza personale e l’interscambio professionale tra ricercatori di calibro internazionale interessati a divulgare gli esiti della propria attività accademica tramite iniziative editoriali congiunte, coordinate e mirate.

Tra i “Past Chairmen” di AFAS è annoverata anche la figura di Jeanne Brugère-Picoux, medico veterinario, che è restata al timone dell’Associazione per il biennio 2006 – 2008. Assieme a Jean-Pierre Vaillancourt, Jeanne Brugère-Picoux ha successivamente collaborato alla pubblicazione di un Manuale di Patologia Aviare a cui hanno tra l’altro contribuito più di 50 Membri AAAP (American Association Avian Pathologists).

Il testo – disponibile in formato cartaceo o in chiavetta USB – rappresenta oggi una pietra miliare della scienza veterinaria perchè permette lo studio delle malattie delle principali specie avicole riassunto in 720 pagine di facile consultazione, corredato da 2700 fotografie, basato sulla diagnosi differenziale tra le diverse patologie e supportato dall’indicazione delle procedure di biosicurezza più indicate per la loro prevenzione.

Inoltre, l’iniziativa editoriale non ha scopo di lucro perché gli Autori devolvono tutto il ricavo commerciale alla creazione di una borsa di studio che consenta ogni anno a un giovane veterinario di frequentare il corso di specializzazione World Education in Production Animal Health (www.wvepah.org) presso l’Università di Lussemburgo.

Per maggiori informazioni o per ordinare una copia del Manuale cliccare su www.simv.org oppure su www.vetbooks.fr

biosecurity libro

Biosecurity. The socio-politics of invasive species and infectious diseases

A girare il mondo spesso si finisce che si impara sempre.
Il tomo più recente che è andato a fare bella mostra di sé sugli scaffali di Unitec deve la sua “migrazione” fino a Milano in Via Canzio 10 alla nostra partecipazione a Building Better Biosecurity Communities Forum organizzato da Be Seen Be Safe, di fine Novembre: infatti, il Professor Jean-Pierre Vaillancourt aveva menzionato il titolo del libro nel corso della sua lezione magistrale introduttiva della giornata di lavoro.

L’accenno non poteva comunque sfuggire alla nostra attenzione: quando lavori con passione e non solo per dovere, capita sempre che il dettaglio anche quello apparentemente più insignificante catturi più facilmente la memoria.
Innanzitutto, stupiva molto il fatto che il libro fosse stato scritto non da un microbiologo o da un’infettivista o da un altro addetto ai lavori, ma bensì da un Professore di Politiche Sociali di un College inglese di lunga tradizione accademica fondato nel 1597 più di quattrocento anni fa, come il Gresham College, noto per essere oggi un “think tank” globale e a 360°: si sa che gli anglosassoni sono stravaganti ed eccentrici ma però …. insomma, la molla della curiosità rimaneva troppo forte, per cui al rientro alla base, partiva l’ordine di acquisto in direzione Amazon.com.

Già alla prima superficiale “sfogliata”, le pagine del libro si dimostrano ricche di sorprese alcune delle quali addirittura spiazzanti (es. motivi per cui strategie di biosicurezza sono prioritarie soprattutto in un’era di cambiamento climatico come quella dei giorni nostri): molto fattuale, anche se forse un po’ old fashioned nella sua livrea tipografica, ogni capitolo rovescia sul tavolo del lettore un dovizioso carico di annotazioni a pie’ di pagina e di riferimenti bibliografici a ogni fine sezione.

La lettura più approfondita del testo scritto da Andrew Dobson, Kezia Barker e Sarah Taylor contribuisce invece a riposizionare la biosicurezza in una dimensione olistica, sottolineandone le valenze geopolitiche, antropologiche, ecologiche e gestionali.

L’impatto della biosicurezza in un’ottica OneHealth, sulle politiche dell’ambiente e sui flussi del commercio si realizzerà in modo esponenziale e su scala sempre più globale fino ad assumere il ruolo di vero e proprio ago della bilancia degli equilibri politici e mercantili di un mondo sempre più alle prese con rischi e incertezze non solo sanitarie, ma anche sociali e ambientali.

Purtroppo ancora disponibile solo in inglese, “Biosecurity. The socio-politics of invasive species and infectious diseases” merita comunque un tentativo di lettura anche approssimativa per comprendere che, nel momento in cui tuteliamo la salute degli animali attraverso una strategia di prevenzione ambientale non stiamo semplicemente applicando un protocollo di pulizia e disinfezione nei capannoni di un allevamento ma in realtà stiamo assolvendo a una responsabilità sociale nell’interesse più vasto e senza confini dell’intera Collettività.

Pubblicato da Routledge in Italia, il libro può essere ordinato e acquistato tramite www.amazon.com oppure – per una questione di par condicio – da www.hoepli.it.

biofilms

Biofilms, quand les microbes s'organisent (in lingua francese)

Autori: Romain Briandet, Lise Fechner, Muriel Naïtali, Thierry Meylheuc, Catherine Dreanno
Edizione: Quae
Lingua: Francese

Una “guida turistica” intorno al Pianeta Biofilm. Così si potrebbe sintetizzare lo sforzo letterario “ottomano” (!) di 4 ricercatori francesi che hanno condensato in un volumetto di 175 pagine tutto lo “scibile conosciuto” su questo nemico pubblico n.1 degli allevamenti zootecnici: proprio quello che nel linguaggio quotidiano di una volta, i nostri suinicultori definivano “crostone” che riuscivano a rimuovere solo a colpi di … martello pneumatico! In formato tascabile, questo “vademecum” è scritto con competenza e con passione, a volte anche con un pizzico di umorismo “transalpino” e in tutti i capitoli è sempre generosamente corredato da supporti fotografici e scansioni al microscopio elettronico.

Gli Autori hanno l’ambizione di guidare il lettore alla scoperta degli equilibri di questa fortezza biologica e dei meccanismi per cui gli agenti patogeni possono celebrare il loro esclusivo festival nel ruolo di incontrastate “vedettes” in tutti gli habitat di elezione: in natura, lungo la filiera agroalimentare, negli impianti idrici e sui dispositivi medici. Chi ha voglia di “saperne di più” in modo autonomo e indipendente con semplice clic sulla copertina può entrare nel sito della Casa Editrice e ordinare la propria copia: la sua biblioteca a uso professionale sarà aggiornata con un testo di sicuro riferimento.

Per acquistare il libro, il pdf o l’e-pubblicazione disponibili solo in lingua francese clicca qui

Guida alla Salute Animale in Suinicoltura

Suini - Guida alla Salute Animale in Suinicoltura

“Suini – Guida alla Salute Animale in Suinicoltura” è un’iniziativa editoriale promossa a livello internazionale da CID Lines e intrapresa da Unitec in ambito nazionale, nella convinzione condivisa che sono soprattutto le proposte di informazione e formazione a rivelarsi fondamentali agli effetti del consolidamento della “cultura dell’igiene” in zootecnia.

Destinato a titolari di impresa e responsabili sanitari del comparto suinicolo, il Manuale si articola in 9 capitoli monotematici che affrontano aspetti specifici connessi alla biosicurezza sotto l’aspetto strutturale,comportamentale e gestionale, fornendo approfondimenti sintetici e accessibili sulle relazioni che la quotidianità di allevamento intreccia con il proprio “status” igienico sanitario.

Corredato da supporti fotografici, planimetrie aziendali, tabelle di consultazione e bibliografia di riferimento, il Manuale si prefigge l’obiettivo di proporsi come uno strumento conoscitivo e metodologico per tutti gli operatori che – diversamente impegnati nella progettazione, conduzione, supervisione e attuazione della produzione zootecnica – trovano comunque il loro collante negli interessi comuni e nei vincoli condivisi imposti dal medesimo “spirito di filiera”.

lnoltre, allegati al Manuale, vengono proposti sinottici di rilevamento-dati e schede di registrazione al fine di consentire un’agevole archiviazione di procedure e informazioni rilevanti agli effetti della tracciabilità delle procedure di igiene e di gestione sanitaria dell’allevamento nell’ottica dell’adozione di un piano di autocontrollo aziendale.

Per richiedere la tua copia gratuita, disponibile fino ad esaurimento scorte, compila il BUONO D’ORDINE ed invialo all’indirizzo e-mail info@unitecitalia.it

PigWalk2017

PigWalk2017, la prima iniziativa di “edutainment” nel settore delle produzioni animali

PigWalk2017  è una “Funzone” che parafrasa scherzosamente il più modaiolo neologismo di CatWalk, ovvero la parata di modelle e modelli che sfilano su una passerella dell’Alta Moda, per offrire la prospettiva dell’igiene di allevamento vista dalla parte dei maiali. Un modo meno scolastico e meno noioso per ispirarsi all’ottica OneHealth al fine di ridurre l’impatto della pressione infettiva ambientale, aumentare la soglia del benessere, migliorare la sostenibilità del processo produttivo e consentire il ricorso prudente alla leva antibiotica.

Puoi ordinare la tua copia di PigWalk2017  semplicemente compilando il modulo di richiesta autoeditabile disponibile cliccando qui