Nella moderna azienda suinicola sensori intelligenti, soluzioni di biosicurezza digitale e algoritmi predittivi riducono il rischio infettivo, concorrono a una maggiore produttività e ottimizzano la sostenibilità economica dell’impresa.

L’integrazione di intelligenza artificiale, Internet of Things (IoT) e blockchain nelle strategie di biosicurezza in un allevamento suinicolo non rappresenta una semplice evoluzione tecnologica, ma anche un epocale cambiamento di paradigma.
La transizione verso uno scenario onlife della biosicurezza, in cui dimensione fisica e digitale si fondono, offre opportunità senza precedenti per affrontare le sfide sanitarie, economiche e ambientali del settore.
I benefici tangibili in termini di efficacia della strategia di contrasto, efficienza del protocollo di igiene e disinfezione e sostenibilità economica dell’attività di impresa rendono questo cambiamento non solo inderogabile ma assolutamente necessario per restare competitivi in un mercato sempre più esigente e regolamentato. Solo gli allevatori che abbracceranno questa prospettiva vedranno migliorare gli indicatori di produttività e inoltre contribuiranno fattivamente alla realizzazione di un sistema agro-alimentare più resiliente, eco-efficiente e allineato sui principi One health, a beneficio di animali, ambiente e salute pubblica.

Biosicurezza e IA per la svolta digitale in suinicoltura

Gradiente di rischio dell’allevamento

Gli allevamenti suinicoli moderni registrano un incremento di sfide sanitarie diverse e crescenti: emergenze epidemiche come Peste suina africana (Psa), zoonosi come le salmonellosi, tecnopatie quali infezioni da Brachyspira spp, Prrs ed E. coli, oltre alla continua preoccupazione per la diffusione di fenomeni di anti-bioticoresistenza (Mrsa). L’efficace implementazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti suinicoli è tuttavia spesso ostacolata da vincoli pratici e dalla mancanza di sistemi di monitoraggio oggettivi.
Infatti, la biosicurezza è ormai riconosciuta come prima linea di difesa contro il challenge infettivo, ma purtroppo protocolli e buone prassi denotano ancora limiti significativi: attrezzature e modalità di applicazione di soluzioni detergenti e biocide, motivazione e formazione frammentaria del-le risorse umane, difficoltà di monitoraggio e dimostrazione della sostenibilità economica sono solamente alcuni degli esempi (1). Fortunatamente, l’innovazione digitale può ovviare concretamente a queste criticità tramite molteplici tecnologie emergenti.

Internet of Things (IoT)

I dispositivi IoT rappresentano l’avanguardia nella trasformazione digitale della biosicurezza. Sensori interconnessi possono monitorare in tempo reale parametri critici quali: concentrazione e persistenza dei disinfettanti sulle superfici; presenza di biofilm batterici nelle strutture; movimentazione di persone e automezzi e parametri ambientali che impattano sull’efficacia dei protocolli di igiene e disinfezione. L’implementazione di sistemi IoT in allevamenti suinicoli belga ha migliorato l’efficacia dei protocolli di disinfezione del 34%, riducendo contestualmente il consumo di acqua di servizio del 28% (2). Gli algoritmi di intelligenza artificiale (IA) possono anche analizzare le registrazioni dei sensori IoT per ottimizzare la concentrazione e il volume di applicazione di un detergente per rimuovere il biofilm; stabilire il tempo di contatto necessario per un disinfettante e validare l’omogeneità della copertura delle soluzioni detergenti e biocide su superfici.

Share
error: Content is protected !!