Regolamento UE 2016/429 – Legge di Sanità Animale approvata lo scorso 9 Marzo dal Parlamento Comunitario

 

Obbligatorio e direttamente applicabile in tutti degli Stati membri il Regolamento UE 2016/429 sulle malattie animali trasmissibili approvato dal Parlamento Comunitario e già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea verrà gradualmente e integralmente applicato a partire dal 21 aprile 2021.

Il Regolamento si configura come una legge-quadro per la salute animale che riunisce una serie di atti mai prima raccolti e coordinati in un unico testo di legge mirato a disciplinare il commercio intracomunitario, l’ingresso nell’Unione di animali e prodotti, l’eradicazione delle malattie, i controlli veterinari, la notifica delle malattie ed il supporto finanziario in relazione alle diverse specie animali.

Rovistando tra le 212 pagine e i 283 articoli della corposa normativa è però tutto sommato abbastanza semplice individuare quasi d’acchito gli assi portanti sui cui fa leva il Legislatore per l’applicabilità stessa del Regolamento, ovvero (a) la proiezione della figura professionale del medico veterinario in una prospettiva di prevenzione; (b) la centralità delle iniziative di acculturamento; (c) l’innovazione della “visita di sanità animale” concordata; (d) l’identificazione delle patologie prioritarie; (e) il supporto di sistematico e trasparente ricorso alle tecnologie di comunicazione e informazione(f) la prescrizione consapevole e sostenibile di farmaci e vaccini e infine (g) l’importanza della gestione in biosicurezza degli insediamenti zootecnici.

In conformità ai principi ispiratori dell’OIE centrale sarà quindi il ruolo del medico veterinario aziendale responsabilizzato dalle sue stesse competenze professionali a garantire l’applicazione generale delle misure di prevenzione e controllo delle malattie in allevamento per rappresentare l’anello di congiunzione tra gli operatori zootecnici e l’autorità competente.

La formazione e l’informazione degli operatori zootecnici su i sintomi e le conseguenze delle malattie nonché sulle alternative di prevenzione, biosicurezza inclusa, saranno i presupposti strategici per un’efficiente gestione sanitaria degli allevamenti. A tale fine, allevatori e professionisti del settore animale potranno attingere le conoscenze necessarie presso le fonti più appropriate ed opportune.

Il Regolamento comunitario istituisce anche il concetto di “Visita di Sanità Animale” per cui gli operatori si obbligano a un “atteggiamento di porte aperte” nei confronti del veterinario chiamato a valutare il gradiente di rischio sanitario dell’allevamento in funzione delle caratteristiche strutturali, dell’ubicazione, della tipologia di produzione,dello status epidemiologico del comprensorio e dei controlli ufficiali pertinenti. Inoltre, il gradiente di rischio accertato diviene a sua volta il metronomo che scandisce la frequenza di tali sopralluoghi mirati a prevenire le malattie trasmissibili e a fornire l’assistenza tecnica necessaria per permettere all’allevatore di implementare specifiche misure di biosicurezza.

In un’ottica “OneHealth”, il Regolamento 2016/429 contempla un elenco armonizzato delle malattie animali trasmissibili («malattie elencate») che rappresentano un rischio per la salute animale o pubblica a qualsiasi latitudine del Vecchio Continente. Alle cinque malattie sostenute da agenti patogeni ad eziologia virale già identificate dalla normativa si aggiungeranno verosimilmente quelle elencate in Allegato II del Regolamento, tra cui agenti zoonosici quali Salmonella, Campylobacter e Listeria.

A loro volta, i rilievi epidemiologici sono destinati a essere non solo trasparenti e affidabili, ma anche gestiti in tempo reale a livello europeo a garanzia di un’accessibilità immediata nell’intero contesto comunitario. Lo strumento individuato per centrare tale obbiettivo sarà un “mega cervellone targato UE” per il trattamento delle informazioni come la codifica e la gestione efficace dei dati della sorveglianza delle patologie considerate prioritarie, di eventuali malattie emergenti e agenti patogeni resistenti agli antimicrobici.

Infine, la Legge di Sanità Animale pur ribadendo, il ruolo svolto dai medicinali veterinari (vaccini, sieri iperimmuni e antimicrobici) nella prevenzione e nel controllo delle malattie animali trasmissibili, ne decreta l’uso consapevole in subordine all’adozione di buone prassi di gestione sanitaria degli allevamenti, tra cui in primis spiccano i protocolli di igiene e i comportamenti virtuosamente biosicuri, la cui latitanza potrà addirittura essere motivo di divieto o comunque di restrizione d’impiego di farmaco per uso veterinario stesso.

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