Per una Società il “Logo” è un po’ come il labaro per le legioni romane, lo stemma per un nobile casato, lo striscione per il tifoso ultras.
Un simbolo che nella sua grafica racchiude identità, valori e spirito di un esercito, di un regno, di una curva o appunto… di un’azienda da trasmettere con energia, passione e convinzione.
Duemila anni fa per Appiano lo Storico un vessillo era il segno minimo tra parola, immagine e scrittura: a ben pensarci col senno di poi … proprio gli strumenti di comunicazione sollecitati nelle relazioni personali, professionali e aziendali.
ALLOGORIA della "Costellazione della Calamita"
Ci pensavo da tanto tempo, ma, come spesso accade, l’idea mi ronzava attorno senza volersi materializzare: per di più, la pressione dell’imminente tuffo in Rete sembrava far diventare la ricerca più adrenalinica e addirittura quasi compulsiva.
D’improvviso, in una notte di mezza estate … la lampadina si accende: è buffo pensare che nel buio si vedono cose che a occhi aperti e in pieno giorno si fa fatica a scorgere.
Da sempre il logo era sotto i miei occhi senza che io riuscissi a notarlo: si trattava solo di giocare un po’ con la fantasia e di metterlo a fuoco facendo ricorso al pensiero laterale.
La U come Unitec infatti si presta ad essere manipolata per comunicare a 360° la realtà di una piccola azienda che vuole proporsi come Emporio della Biosicurezza conservando soprattutto la sua dimensione artigiana a tutto tondo fatta di attenzione per gli interlocutori e di qualità della proprio offerta: prodotti bioceutici e soluzioni tecnologiche corredate da iniziative di informazione e formazione a supporto.
Una capolettera “U” fatta apposta per esprimere nel nuovo logo aziendale un triplice indirizzo strategico in ottica One Health, in cui le spennellate di colore ravvivano la grafica per contraddistinguere in blu la salute animale, in verde la salute ambientale e in rossola salute umana
E il giallo che ci azzecca?
Beh… il giallo è un valore-pivot condiviso tra Unitec e tutti i suoi Interlocutori. Il colore simboleggia l’impegno a sostenere nel tempo e a tutto tondo la cultura della biosicurezza perché scenari ed equilibri stanno cambiando molto in fretta anche per lo stesso Mondo delle Produzioni Animali: infatti, il progresso scientifico e tecnologico ha sicuramente reso il mondo più avanzato ma contemporaneamente più “piccolo” e più sensibile all’impatto delle macrotendenze globali (es. globalizzazione degli scambi commerciali, cambiamento climatico, aumento demografico e concomitante incremento della domanda di proteine animali).
Le “questioni sanitarie” non hanno fatto eccezione e neppure sconti in allevamento come dimostrano i piani di contrasto nazionale all’antibioticoresistenza; il “guanto di sfida” di nuove malattie infettive emergenti, tra cui il sottotipo H5N8 del virus influenzale; la necessità di associare qualità e sicurezza alimentare nelle produzioni animali e l’urgenza di ridurre gli sprechi, che in allevamento sottraggono il 20% della produttività per il costo delle patologie secondo recenti stime dell’Agenzia Mondiale della Salute Animale (O.I.E.). Un approccio olistico basato sulle strategie di prevenzione per una tutela integrale e simultanea della salute di uomini, animali ed ecosistemi è pertanto inderogabile e tassativo.
In tale scenario si inserisce oggi la biosicurezza ormai riconosciuta la trave portante per “fare veterinaria” in ogni allevamento in conformità al Regolamento Europeo N. 2016/429 noto anche come “nuovo pacchetto di sanità animale”: per tradurre efficacemente la biosicurezza nella quotidianità di veterinari e produttori zootecnici, occorre sviluppare nuove competenze e aggiornare i “vecchi bagagli culturali”. Ormai da oltre 20 anni, Unitec coniuga il raggiungimento dei propri obiettivi aziendali all’ambizione di farsi portavoce di un igiene di allevamento sostenibile e socialmente responsabile nonchè di una mentalità nuova di “fare salute animale”.
Con il nuovo posizionamento di Hub OneHealth, Unitec riafferma la propria convinzione della stretta interconnessione tra la salute dell’uomo e quella del mondo animale e testimonia la sua aspirazione di rinnovare il proprio impegno per continuare a essere in Italia lo snodo di riferimento di medici veterinari, produttori zootecnici e altri protagonisti della filiera agro-alimentare per la biosicurezza in allevamento. Il mix di questi ingredienti concretizza sapientemente la proposta di valore di Unitec per tutti gli attori di filiera sottolineata dal bordo in color titanio: per medici veterinari destinati ad indossare sempre più il berretto di “biotutori”, imprenditori zootecnici alle prese con i vincoli imposti dalla tracciabilità e dalla sicurezza delle produzioni animali, imprese di integrazione e trasformazione che possono ottimizzare la bolletta veterinaria ed esaltare al tempo stesso gli indicatori di performance delle produzioni grazie alla strategia della prevenzione, i consumatori che vedono tutelata la propria ricerca di sicurezza della derrata alimentare.
Per i più l’ “Oceano Biosicurezza” è ancora un mondo sommerso e misterioso, un po’ come mitizzavano i nostri antenati di Atlantide: ecco perché Antoine de Saint Exépury da buon padrino è venuto in soccorso al nostro sito.
Infatti, a volte non bisogna educare a diventare maestri d’ascia per costruire navi che sanno solcare anche i mari più profondi, ma bisogna innanzitutto appassionarsi alla vastità degli oceani per dotarsi del coraggio di cominciare a esplorarli, affidandosi alla “segnaletica” delle stelle oppure come nel caso specifico dell’Igiene in Zootecnia … alla rotta illuminata dalla Costellazione della Calamita simboleggiata da quella “U Capolettera” che un giorno magari non lontano diventerà un marchio famoso e riconosciuto.
Questi sono gli spunti di riflessione evocati dal nostro logo in modo più immediato, conciso ed efficace di tante, forse troppe parole messe nere su bianco.
Jurassic Mark