UBC 2017: in Valpolicella può capitare che il miracolo di Cana si celebri… con il bicchiere d’acqua!

Parlare di acqua in un caposaldo enologico dell’Italia come la Valpolicella è sicuramente una sfida di rilievo. A Pescantina – in occasione di Unitec Biosecurity Camp 2017 di Fine Settembre – si è discusso di qualità dell’acqua di bevanda e igiene dell’impianto idrico in concomitanza al lancio commerciale di Easychlor Compresse Effervescenti, il primo bioceutico a valenza OneHealth.

In allevamento acqua è sinonimo di “oro blu”: la corretta gestione dell’impianto idrico è dunque una priorità per prevenire lo sviluppo di idropatie in grado di penalizzare anche significativamente le prestazioni zootecniche e la redditività di impresa. Tuttavia, in Salute Animale la “questione acqua” terrà banco anche sul proscenio politico, accademico, tecnico e applicativo perchè i fabbisogni aumentano, le riserve si depauperano e la qualità igienico-sanitaria degli approvvigionamenti idrici inevitabilmente scade. L’acqua di bevanda è innanzitutto una componente insostituibile del piano alimentare perché costituisce il 70% della massa corporea di un capo adulto e la sua assunzione può risultare nettamente superiore a quella del mangime: 1,9 volte nel caso degli avicoli, 2,4 volte nei suini e 5,5 volte nelle bovine in lattazione.

In zootecnia, il fabbisogno idrico mondiale “sfora” la soglia annuale di complessivi 16 km3 cubi di acqua, mentre in Italia la percentuale del prelievo degli allevamenti è pari a circa il 3% di quello nazionale. Sotto la pressione dell’incremento demografico e del cambiamento climatico nel 2030 la domanda di acqua supererà del 40% le attuali riserve idriche globali. L’impatto di queste macrotendenze per l’attività di allevamento si tradurrà in a) in aumento dei volumi di produzione per il prevedibile aumento della domanda di proteine animali; b) il raddoppio o addirittura la triplicazione dei fabbisogni idrici attuali anche per conseguenza dell’intensificazione dell’effetto serra; c) uno scadimento della qualità dell’emungimento per compromissione del profilo elettrochimico dell’acqua di pozzo e l’avvento di nuovi contaminanti microbiologici a causa dei sempre più frequenti processi di salinizzazione delle falde acquifere.

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